IN_CONTEMPORANEA: IL SACRO NELLA DIMENSIONE DELL'ARTE
Dal 16 Novembre alla Collezione Paolo VI torna il ciclo di incontri dedicati al rapporto tra arte e spiritualità nel mondo contemporaneo. Per la terza edizione sono attesi: Nicola Evangelisti, Davide Coltro e Guido Peruz.
È un tema complesso quello che riguarda i rapporti tra la spiritualità e l'arte ai giorni nostri. Come si rapportano gli artisti moderni al tema del sacro tra innovazione e tradizione? A questi interrogativi è dedicato il ciclo di incontri di "In_Contemporanea" organizzato dallaCollezione Paolo VI e arrivato quest'anno alla sua terza edizione.
Negli spazi del museo di Concesio sono attesi alcuni tra gli artisti più interessanti del panorama contemporaneo che da anni hanno avviato percorsi artistici e di ricerca, differenti e personali, sul tema del sacro. Tre appuntamenti gratuiti – tutti a novembre e tutti di sabato pomeriggio alle 16,30 presso gli spazi della Collezione – che vedranno protagonisti:Nicola Evangelisti, Davide Coltro e Guido Peruz.
Ad aprire la nuova edizione di In_Contemporanea, sarà Nicola Evangelisti, il 16 novembre, uno dei protagonisti italiani della Light Art (Lux Aurea, uno dei suoi ultimi lavori, fa già parte della Collezione Paolo VI). Dopo una formazione da scultore, Evangelisti, comincia a realizzare forme di pura luce: passando dalla trascendenza alla smaterializzazione con dietro un lavoro di profonda riflessione filosofica sulla “Metafisica della Luce”.
Il secondo appuntamento, in programma sabato 24 novembre, vedrà invece ospite della Collezione, Davide Coltro, sensibile interprete del tema del sacro attraverso i suoi quadri elettronici, un mix di tecnologia e formule matematiche. I suoi lavori, dedicati soprattutto (ma non solo) al tema del paesaggio evocano il mondo sovrasensibile in maniera poetica ma allo stesso tempo con competenza teologiche.
Per il terzo e ultimo incontro di questa edizione sabato 30 novembre, spazio invece all'artista veronese, ma milanese d'adozione, Guido Peruz (la sua opera Sulla strada di Damasco è anche esposta nel percorso permanente del museo) Attraverso i suoi lavori, delicatamente introspettivi, la ricchezza e la luminosità della foglia oro su cui viene incisa la profondità della Parola, invitano l’osservatore alla meditazione e alla preghiera.
Nicola Evangelisti
Nasce a Bologna nel 1972. Diplomato in scultura presso l’Accademia di Belle Arti della sua città, dal 1995 ad oggi ha svolto una ricerca artistica multimediale caratterizzata dall’uso della luce artificiale e incentrata su temi scientifici, cosmologici e sacri, che si è concretizzata realizzando diversi cicli di opere luminose, tra cui grandi installazioni e proiezioni a scala urbana. Nel 2000 vince il Premio Internazionale Guglielmo Marconi, mentre nel 2002 la Struttura Spaziale Big Bang entra a far parte della Targetti Light Art Collection e viene esposta al Chelsea Art Museum di New York, al Centre for Contemporary Art Ujazdowski Castle di Varsavia, al MAK di Vienna, al MUAR di Mosca. Ha esposto in numerosi musei, tra cui l’ISELP (Institut Supérieur pour l’Étude du Langage Plastique) di Bruxelles, il Museo Archeologico di Francoforte, la Collezione Paolo VI – arte contemporanea di Concesio (che dal 2014 conserva la sua opera Lux Aurea), il MOAH Lancaster della California, il Meicheng Space di Shenzhen, la Galleria Civica di Como, ed ha partecipato a progetti speciali o collaterali della Biennale di Bruxelles, Biennale di Venezia e “Manifesta9”. Dal 2013 ha realizzato un ciclo di eventi multimediali in luoghi di culto in collaborazione con il musicista omonimo, Nicola Evangelisti, tra cuiLux Inaccessibilis per il chiostro della Basilica di San Domenico a Bologna, Speculum Solis per ladesign week di Bologna e Genus Lucis all’interno del Santuario bolognese della Madonna di San Luca.
Davide Coltro
Classe 1967 è l’inventore del “quadro elettronico”. Per la sua innovativa ricerca, viene invitato dalla critica a prestigiose personali e collettive sia in Italia che all’estero. Nel 2011 alla 54° Biennale di Venezia presenta Res_publica I, la monumentale installazione di 96 moduli elettronici, concludendo una delle più imponenti e complete ricerche sul paesaggio contemporaneo. I suoi lavori sono stati acquisiti da importanti collezioni pubbliche ed esposti in molti musei tra cui il Museum of Modern Art di Mosca, il Museo ZKM di Karlsruhe, lo Urban Planing Center di Shanghai, la Ca’ D’oro di Venezia in concomitanza alla 53° Biennale, il Museo d’arte moderna di Palazzo Forti di Verona, il Mart di Rovereto e Trento, l’ETAGI Loft Project di San Pietroburgo, il Centro Luigi Pecci di Prato, la Collezione della Farnesina di Roma, la Collezione Unicredit, la Collezione della VAF-Stiftung di Francoforte. Negli ultimi anni ha iniziato un percorso di studi teologici, con il desiderio di alimentare la propria ricerca artistica attraverso una maggiore riflessione sul rapporto dell’uomo con la fede e con i temi fondamentali dell’esistenza umana.
Guido Peruz
Artista veronese nato nel 1941. Compie gli studi artistici tra Venezia, Torino (dove frequenta l’Accademia Albertina) e Milano (Accademia di Brera), e allestisce la sua prima personale a Bolzano, alla Galleria Goethe. Nell’ottobre 1969 partecipa a Civiltà scritta, mostra storica della scrittura, mentre nel 1993 espone a Genova presso lo Studio Ghiglione di Palazzo Doria. Nel 1995 partecipa alle mostre Le Temps de l’’Ailleurs (curata da Pierre Restany presso la Galerie Lara Vincy di Parigi) e Anni ’90 a Milano. Mai più dietro le virgole allestita presso la Sala Teresiana della Biblioteca Nazionale Braidense. Negli anni seguenti espone assiduamente a Milano (Vismara Arte, Palazzo della Permanente, Università Cattolica), nonché a Genova, Mantova (Palazzo Te), Rovereto (Mart). Nel 2009 la sua opera Sulla strada di Damasco viene acquisita dalla Collezione Paolo VI in occasione della visita di Papa Benedetto XVI che inaugura in anteprima il museo. Peruz prosegue la sua attività espositiva toccando sedi prestigiose come il Museo del Novecento, le Gallerie d’Italia e Palazzo Reale a Milano, Palazzo Magnani di Reggio Emilia e il MAXXI di Roma. È anche un apprezzato collezionista.