GIOVANNI ROSSI vincitore della terza edizione del Premio Paolo VI


 

Il bresciano Giovanni Rossi è stato proclamato vincitore della terza edizione del Premio Paolo VI per l’arte contemporanea.

 

Tra i dieci finalisti della terza edizione – CaCO3, Angelica Consoli, Elisabetta Necchio, Nadia Nespoli, Laura Patacchia, Pier Paolo Patti, Massimiliano Pelletti, Teo Pirisi (Moneyless) e Francesco Visentini – Giovanni Rossi è stato scelto dalla giuria composta dal Comitato Scientifico del museo, che comprende – oltre al direttore Paolo Sacchini, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia SantaGiulia di Brescia – Cecilia De Carli (già professore ordinario di Storia dell’arte contemporanea all’Università Cattolica di Milano e Brescia ed ex-direttrice del museo), Paolo Bolpagni (oggi direttore della Fondazione Ragghianti di Lucca, nonché anch’egli ex-direttore della Collezione Paolo VI), Elena Di Raddo (professore associato di Storia dell’arte contemporanea all’Università Cattolica di Milano e Brescia), Don Giuliano Zanchi (teologo, direttore scientifico della Fondazione Bernareggi di Bergamo e della “Rivista del Clero Italiano”) e Marco Sammicheli (curatore della sezione Moda, Design e Artigianato della Triennale di Milano e sovrintendente del collegato Museo del Design).

 

Classe 1996, Rossi è il più giovane tra i dieci finalisti, anche se ormai da alcuni anni ha cominciato a farsi notare anche a livello nazionale. Per la mostra personale, che sarà allestita nell’autunno 2022, proporrà una riflessione sul tema sacro che partirà maggiormente dalla vita quotidiana.

 

Anche la mostra personale del 2022, che chiuderà la terza edizione del Premio Paolo VI, si inserisce nel progetto “Geometrie di Valle: per un Piano Integrato della Cultura in Valle Trompia”, presentato dalla Comunità Montana di Valle Trompia – quale capofila di un ampio partenariato di realtà pubbliche e private, tra cui la Collezione Paolo VI – sull’“Avviso pubblico per la selezione dei Piani Integrati della Cultura” promosso da Regione Lombardia, la quale ha ritenuto il progetto valtrumplino meritevole di un cospicuo contributo.