Dieci i finalisti del Premio Paolo VI: per loro una collettiva in primavera e nel 2020 la selezione del vincitore.

Decretati i finalisti dell’edizione 2019-2020 del Premio Paolo VI per l’arte contemporanea. Il concorso, promosso dall’Associazione Arte e Spiritualità (ente gestore del museo Collezione Paolo VI – arte contemporaneadi Concesio), che premia anche quest’anno le migliori proposte sul tema della spiritualità di artisti italiani o stranieri, con particolare attenzione a giovani emergenti.

 

La giuria ha scelto il collettivo CaCO3(Giuseppe Donnaloia, Pavlos Mavromatidis e Âniko Ferreira da Silva),Angelica Consoli, Elisabetta Necchio, Nadia Nespoli, Laura Patacchia, Pier Paolo Patti, Massimiliano Pelletti, Teo Pirisi, Giovanni Rossi, Francesco Visentini.

 

La scelta è caduta su chi meglio è riuscito ad incarnare la la filosofia del museo e del Premio Paolo VI: quella di promuovere gli «apporti offerti dall’arte, nelle sue varie manifestazioni, all’arricchimento spirituale della vita degli uomini del nostro tempo». Il direttore Paolo Sacchiniinsieme al Comitato Scientifico del museo, composto da Cecilia De Carli, Paolo Bolpagni, Don Giuliano Zanchi e Sandro Barbagallo infatti hanno premiato chi ha presentato opere non solo di “carattere religioso” ma lavori aperti e attenti ai temi della spiritualità, alle domande sul senso, all’indagine sulla dimensione interiore dell’uomo e sugli interrogativi escatologici.

 

Un Premio che continua a crescere nel corso degli anni e diventa sempre più nazionale, come dimostrano l’aumento delle partecipazioni e le provenienze sempre più diversificate degli artisti: Rispetto ai 21 partecipanti della prima edizione e ai 77 della seconda, per la terza edizione le adesioni sono state ben 115; inoltre, gli artisti provengono da tutta Italia, da Bolzano a Trapani, e tra gli stessi dieci finalisti solamente due sono bresciani (i giovani Rossi e Visentini), due sono milanesi (Necchio e Nespoli), una bergamasca (Consoli), uno di Ravenna (il collettivo CaCO3), due di Lucca (Pelletti e Pirisi), una di Terni (Patacchia) e uno di Salerno (Patti).

 

I finalisti parteciperanno ad una mostra collettiva presso il museo di Papa Montini nella primaveradell’anno 2020e, successivamente, tra di loro verrà decretato il vincitore che avrà la possibilità di allestire una mostra personale nella primavera del 2021.