Armida Gandini vince il Premio Paolo VI 2018

 

 L’opera “Pulses” premiata nella seconda edizione del concorso dedicato al rapporto tra arte e spiritualità.

 Lacrime che si animano rendendo ancor più vivo il dolore sul volto di Maria. L’opera “Pulses” di Armida Gandini si aggiudica la seconda edizione del Premio Paolo VI.

Tra gli otto finalisti del premio di quest’anno – Stefano Crespi, Marta Cristini, Ettore Frani, Albano Morandi, Daniela Novello, Corrado Saija e Giorgio Presti – Armida è stata scelta dalla giuria composta dal Comitato Scientifico del museo (Paolo Sacchini, Luciano Caramel, Cecilia De Carli, Paolo Bolpagni e Sandro Barbagallo ai quali quest’anno si è aggiunto anche Don Giuliano Zanchi, Direttore del Museo Diocesano “Bernareggi”) «sia per la qualità formale e l’intensità emotiva dell’opera Pulses presentata nella mostra collettiva che chiude la prima fase del concorso – spiegano – sia per la poetica delicatezza e la vivacità linguistica con la quale l’artista intende affrontare, nel progetto presentato per la seconda fase del premio, un tema attuale eppure eterno, profondamente intriso di domande sull’uomo, sul suo destino, sul suo rapporto con l’altro, sul senso ultimo e più spirituale dell’esistere».

“La selezione è stata difficile perché tutti i finalisti hanno molto ben interpretato il senso del Premio, ma il progetto che Armida Gandini ha presentato per la Collezione ha fatto la differenza” – ha dichiarato il direttore della Collezione, Paolo Sacchini, 
Il Premio “rappresenta il tentativo di continuare, seppur con le forze a disposizione, l’apertura verso i linguaggi artistici contemporanei avviata da Paolo VI” – ha spiegato il presidente dell’Associazione Arte & Spiritualità, Giovanni Maria Seccamani Mazzoli nella serata di premiazione che si è tenuta lunedì 21 maggio presso la Collezione Paolo VI di Concesio – “con un occhio particolare ai giovani. Tutti sono vincitori, ma va fatta una scelta”
L’opera “Pulses” – esposta con i lavori degli altri otto finalisti nella mostra collettiva “Passaggi” visitabile fino al 16 giugno presso la Collezione Paolo VI di Concesio (Via G. Marconi, 15) – è un dettaglio del trittico de “I Sette Sacramenti” del pittore Fiammingo Rogier Van Der Weyden. L’artista bresciana ha ripreso il volto della Madonna segnato da otto lacrime, bucando la tavola nella loro corrispondenza e sostituendole con vibrazioni luminose sul retro della superficie riuscendo ad ottenere così una costellazione sul viso della Vergine intermittente e in sequenza.

Armida, da vincitrice del premio Paolo VI, proporrà una personale presso la Collezione Paolo VI, nella primavera del 2019, che sarà incentrata sulla rielaborazione delle esperienze e dei racconti di bambini che hanno subito migrazioni forzate e l’esperienza del campo profughi.

Armida Gandini

Armida Gandini nasce a Brescia nel 1968, si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e le sue opere sono presenti in gallerie private e istituzioni pubbliche in Italia e nel mondo: dal Pianissimo Contemporary Art di Milano all’Ozio di Amsterdam, dall’Art Center della Silpakorn University di Bangkok al 41 artecontemporanea di Torino, dal Skironio Museum Polychronopoulos di Atene, alla Fondazione Boccaccio di Certaldo, solo per citarne alcuni).

I suoi video sono stati selezionati in vari festival internazionali di videoarte tra cui i più recenti: l’International Videoart festival di Cuzco (Perù) e l’International Festival Florianopolis di Santa Caterina (in Brasile). Il progetto “Noli me tangere” è stato selezionato per il Premio Gallarate, entrando a far parte della collezione del MAGA mentre l'opera “Mi guardo fuori” ha vinto il premio di Video & fotografia Visible White nel 2014. La Gandini utilizza una pluralità di linguaggi espressivi: disegno, fotografia, installazioni e video. Il tema dell’identità è al centro del suo lavoro a cui si accompagna nell’ultimo periodo la relazione con l’altro.